Ogni martedì laboratorio di narrativa poetica
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Dialoghi sul presente: discutere per capire
Il miracoloso. Mostra di Isabella Ducrot alle Scalze
T293 e Collezione Agovino presentano ‘Il Miracoloso’, personale di Isabella Ducrot (1931, Napoli) con opere site specific per la chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, a Napoli.
La mostra è dedicata al «“possibile miracoloso” che oggi ci riguarda», ha dichiarato l’artista, e i suoi lavori si collocano dove un tempo erano presenti dipinti di Mattia Preti e Luca Giordano, i vuoti lasciati dal tempo vengono riempiti «con monumentali opere su carta, alte oltrequattro metri e lunghe due, raffiguranti tre avvenimenti narrati nel Nuovo Testamento: L’Annunciazione, L’Adorazione dei Re Magi e La Discesa dello Spirito Santo», ha spiegato la galleria.
«Grazie ad una proposta di Paola Guadagnino e Marco Altavilla – ha ricordato Isabella Ducrot – lo scorso agosto sono partita per una veloce gita a Napoli, si trattava di visitare la Chiesa San Giuseppe delle Scalze nei pressi del Museo Archeologico. Lo stato attuale dell’edificio è ciò che è rimasto in seguito al terremoto di una cinquantina di anni fa, una splendida testimonianza barocca. Ora questo monumento, persa la sua funzione di luogo sacro, rivive un nuovo destino secolare e offre ospitalità a mostre d’arte, concerti, convegni. […] Poter frequentare quel luogo e intervenire nel suo portamento favoloso mi sembrò un’occasione unica. Già acconsentivo con emozione ad adeguarmi alla sua magniloquenza, a confermarne l’esagerazione, ad osare ed avvicinarmi alla sua contenuta sfrenatezza. Mi domandavo se potevo azzardarmi a ricoprire le mura denudate che avevano ospitato le immense pale d’altare di Mattia Preti e di Luca Giordano».
Per l’inaugurazione, la chiesa ha ospitato un concerto del compositore classico e arrangiatore Igor Caiazza, che, accompagnato da altri due musicisti, ha eseguito una serie di brani ispirati a Isabella Ducrot.
La galleria T293 ci ha raccontato il progetto espositivo, che ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee di Napoli.
Mostra di Mateusz Choróbski e Namsal Siedlecki alle Scalze
La Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo a Napoli ospita una mostra che coinvolge due tra le più interessanti presenze del panorama creativo contemporaneo, Mateusz Choróbski (Radomsko, 1987) e Namsal Siedlecki (Greenfield, 1986).
La mostra, a cura di Pier Paolo Pancotto, è aperta al pubblico da domenica 9 a domenica 30 maggio 2021 ed è promossa dalla Collezione Agovino, Napoli.
L’esposizione pone in dialogo, per la prima volta in forma individuale (dopo un primo incontro avvenuto in occasione della mostra collettiva #VillaMedicimylove, Académie de France à Rome, Villa Medici, 2019) due interpreti differenti per storia, generazione e cultura, associati da una comune sensibilità verso i temi della storia, del tempo e della materia. Orientamento esplicitato da ciascuno di essi con modalità proprie legate, naturalmente, alla loro vicenda personale e professionale ma in grado di presentare inattesi, a volte sorprendenti, punti di convergenza.
Infatti, se Mateusz Choróbski riflette su suddette tematiche attraverso un variegato insieme di modalità espressive (scultura, video, performance…) Namsal Siedlecki lo fa affidandosi soprattutto al linguaggio plastico.
L’esposizione si delinea, pertanto, come una sorta di colloquio virtuale su temi condivisi (per quanto analizzati da differenti punti di vista) tra Choróbski e Siedlecki, in particolare quello del sacro, rivisitato secondo la propria specifica esperienza e considerato, spesso, in relazione a istanze di carattere storico e sociale. Tale dialogo, si concretizza sotto forma di un’unica, grande installazione ideata per gli spazi barocchi della Chiesa di San Giuseppe delle Scalze, progettata da Cosimo Fanzago nel XVII secolo, e composta di opere recenti, molte delle quali concepite per l’occasione. In particolare, Choróbski (il cui esordio personale presso un’istituzione in Italia è avvenuto nel 2019 presso La Fondazione Nicola Del Roscio | La Fondazione, Roma) elabora una propria, originale lettura della poetica barocca confrontandosi sia col tema della luce (come testimoniano le varie opere luminose realizzate per la mostra – Rood Screen 1-3, 2021, ad esempio – ricomponendo e rivitalizzando, come di consueto nella sua pratica, apparati elettrici in disuso) che con quello della scultura (le colonne tortili di berniniana memoria formate da groszy polacchi sovrapposti rappresentate da 1056.24/2, 2021 ne sono un esempio). Siedlecki, invece, prosegue la propria riflessione sul dualismo vita / morte e i vari aspetti attraverso cui esso può esplicitarsi: quello della rigenerazione (la fusione in alluminio di un otre – bottiglia d’acqua primordiale – posta sulla sagoma disidratata di un cactus – originariamente in grado di custodire una propria riserva idrica –), del sacrificio (lo scambio di materia che avviene tra anodo e catodo nella vasca galvanica di Viandante, 2021), della memoria (Limes, 2021: le ceneri di un lupo solidificate nel cristallo), del rito (Scalze, 2021: il calco in zinco dei piedi dell’artista evoca le estremità del San Pietro in bronzo posto nell’omonima basilica romana sfiorate dai fedeli in forma di preghiera). Così, attraverso l’intervento di Choróbski e Siedlecki, la Chiesa delle Scalze rigenera idealmente le proprie funzioni originali, colmandosi di un’atmosfera densa di spiritualità e di richiami ad una rinnovata dimensione mistica e religiosa.
La Collezione Agovino, Napoli, desidera ringraziare gli artisti e tutti coloro i quali con il loro generoso contributo hanno reso possibile la realizzazione di questo progetto; in particolar modo: Francesca Blandino; Paolo Caravello; Eduardo Secci, Firenze; Istituto Polacco, Roma; Ania Jagiello; Cecilia Lanzarini; Mauro Nicoletti; Magazzino, Roma; Martina Margioni; Davide Pellicciari; Sant’Alfonso B&B, Napoli; Carlotta Spinelli. Un ringraziamento speciale va al Coordinamento Le Scalze per la disponibilità all’uso dello spazio.
Mateusz Choróbski (Radomsko, 1987; vive e lavora a Varsavia). Mostre personali (selezione): La Fondazione, Roma (2019); Contemporary Art Center Labirynt, Lublin (2019); Wschód, Warsaw (2019); Neue Alte Brücke, Frankfurt & Union Pacific, London & Wschód, Warsaw (2018); Les Bains Douches, Alençon (2017); Kronika Centre for Contemporary Art, Bytom (2016); Contemporary Art Center Arsenał, Białystok (2015); Another Vacant Space, Berlin (2013). Mostre collettive (selezione): Travellers, City Gallery, Gdansk (2019); Spoilage: Narrating what remains, SALTS, Basel (2019); #VillaMedicimylove, Art Club #27, Villa Medici, Rome (2019); Autogestión / When The World Breakes in II, Fundació Joan Miró, Barcelona (2017); Manifesta 11, Zurich (2016); Nice to meet, TRAFO Center For Contemporary Art, Szczecin (2016); Nesting, Asymetria Fundation, Warsaw (2015); No Yawning, New Theatre, Warsaw (2014); The Archive Project, Another Vacant Space, Berlin (2014); Spokojna Tour Now, MOCAK, Kraków (2013); Cohesion, New Theater, Warsaw (2013); Curators’ Network, MOCAK, Kraków (2012); By Own Measure II, Contemporary Museum, Wrocław (2011).
Namsal Siedlecki (Greenfield, 1986; vive e lavora a Seggiano). Mostre personali (selezione): Art Club #31, Villa Medici, Roma (2020); Fondazione Pastificio Cerere, Roma (2020); Manifattura Tabacchi, Firenze (2020); Patan Museum, Kathmandu (2020); In Extenso, Clermont-Ferrand, Francia (2019). Mostre collettive (selezione): #80| #90 & more, La Fondazione, Roma (2020); Della materia spirituale dell’arte, Maxxi, Roma (2019); #80| #90, Villa Medici, Roma (2019); La febbre, Palazzo Mazzarino, Palermo (2018); TU35 expanded, Centro Pecci per l’arte contemporanea, Prato (2017); Trigger party, Marsèlleria, Milano (2016); Cosi accade, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2014).
Aumenta il canone d’affitto delle Scalze al Comune di Napoli. Lettera ai nostri sostenitori
Commedie Scalze
Viaggio scherzoso e irriverente, indegnamente ispirato alla Commedia dantesca, concepito e prodotto da Ezio Esposito e da un gruppo di suoi amici nei lunghi giorni di quarantena per il Covid 19 . Fanno da sfondo sotterranei, locali e terrazzo della chiesa napoletana di S.Giuseppe delle Scalze
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Concerto di beneficenza della Scalzabanda con l’Orchestra Corallium
Appuntamento con l’Orchestra Corallium e Scalzabanda per un evento il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione AGOP Napoli – Associazione Genitori Oncologia Pediatrica
Programma
Orchestra Corallium
F.J.Haydn
Sinfonia concertante per violino, oboe, fagotto e violoncello
violino Giuseppe Carotenuto
oboe Hernan Garreffa
fagotto Giuseppe Settembrino
violoncello Manuela Albano
direttore Luca Bagagli
Scalzabanda
direttore Manuela Albano
Mercato Meraviglia 2018
Giunto alla decima edizione, Mercato Meraviglia ritorna per il sesto anno per l’immancabile appuntamento natalizio nella Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Montesanto il 15–16 dicembre. In questa edizione saranno esposti trentasette progetti di autoproduzione, attentamente selezionati tra le numerose proposte pervenute.
Nel corso degli anni Mercato Meraviglia si è affermato tra gli eventi nazionali per la promozione del design fatto a mano e ha esposto oltre 150 progetti napoletani e nazionali. L’evento si propone inoltre di valorizzare differenti forme di arte attraverso un ricco programma di eventi collaterali tra i quali musica dal vivo, spettacoli teatrali per grandi e bambini, laboratori, visite guidate e molto altro.
Sono tre i pilastri su cui si basa l’organizzazione della fiera e che ne sono il carattere distintivo: l’attenta selezione di autoproduzioni di design, per offrire al pubblico una varietà di prodotti di alta qualità e promuovere il talento locale; la valorizzazione dei beni dove l’evento è ospitato; la creazione di comunità, perchè il Mercato Meraviglia si configura come uno spazio di condivisione e di scambio sul design contemporaneo, oltre che l’occasione per trascorrere insieme momenti di convivialità grazie alla presenza di attivitá collaterali.
La fiera nasce a Oaxaca in Messico nel 2012, ispirandosi all’atmosfera dei tradizionali mercati messicani dove differenti forme di espressione artistica convivono e si alimentano, in un’esperienza unica per i partecipanti e per il pubblico di tutte le età. A Napoli, la magia dell’atmosfera del Mercato Meraviglia è rafforzata dalla bellezza della chiesa di San Giuseppe delle Scalze, gioiello del Barocco napoletano.
Archintorno è organizzatore dell’evento: un gruppo di architetti napoletani impegnata dal 2005 in progetti di cooperazione internazionale, autoproduzione e valorizzazione del patrimonio culturale. In collaborazione con Le Scalze, coordinamento di associazioni che si occupa della valorizzazione della chiesa di San Giuseppe delle Scalze.
In mostra:
AB – Alberto Bottillo, Action Woman – Progetto Roots, AG Albachiara Gatto, Amelie&Co., Bottega Gradelle, Cartoo, controlzeta lab, Creativi-Tee-Shirt, Creazioni Black Velvet, Dario Scotto, Fancy Goodies, Filotrama, Giovanni Colaneri, HYLA, Irene Servillo, It’s All Paid, L’altralena, Latododici, Le Terre di Rò, Lieve, Little Freak, Luca Pensa, LSD, manincuore, Marechiaro Handmade Jewellery, Marianna Canciani, Mic design, MM ceramica, NearteNeparte art&craft, PIN | Prodotto Interamente Napoletano, Resli Tale, Rosy HandMade, Salvatore Liberti Illustration, Simona Materi Goldsmith Designer, Terry Di Renzo Jewels, The Knitting Fox, Trallallá.
Il programma delle due giornate:
>> sabato 15 dicembre
11.00 apertura
12.00 visite guidate a cura di Archintorno
13.00 pranzo a cura di Piatto Forte – Catering e cucina a domicilio a Napoli
16.00 visite guidate a cura di Archintorno
17.00 I conti tornano – spettacolo per bambini di e con Ljuba Scudieri
18.30 Lucia Migliaccio – spettacolo di e con Antonella Romano
19.00 aperitivo a cura di Piatto Forte
20.00 Dr. Jazz & Dirty Bucks Swing Band in concerto
22.00 chiusura
>> domenica 16 dicembre
11.00 apertura
12.00 visite guidate a cura di Archintorno
13.00 pranzo a cura di Piatto Forte – Catering e cucina a domicilio a Napoli
16.00 visite guidate a cura di Archintorno
17.30 Libri Pop Up. Lettura e workshop a cura di Il mattoncino. Dai 5 anni. 8€
18.00 esibizione dei bambini del Piccolo Circo, a cura di Ramblas
19.00 aperitivo a cura di Piatto Forte
19.30 selezione musicale a cura di Famiglia Discocristiana
22.00 chiusura
In mostra “Mesi” libere idee sui calendari di Pazzopilla
Murale a cura di LSD e Trallallá
ingresso gratuito
Presentazione di “Colazione a Sarajevo” di Luigi Lusenti
Sabato 27 ottobre 2018 presso Le Scalze, alla Salita Pontecorvo 65, alle 17.30 si terrà la presentazione del libro di Luigi Lusenti, “Colazione a Sarajevo”, organizzata dal Forum Tarsia e dal Coordinamento Le Scalze. Sarà presente l’autore che discuterà della suo libro con Sergio Bizzarro, Costanzo Ioni e tutti i presenti.
Colazione a Sarajevo esce più di vent’anni dopo i fatti che vengono narrati relativi alla guerra nella ex – Jugoslavia. “Non è un saggio, non è neppure un reportage seppur il racconto è il più fedele possibile. È più l’espressione di uno stato d’animo, un patchwork quasi sempre di situazioni vissute. L’autore, fra il 1991 e il 1996, ha partecipato attivamente a manifestazioni per la pace sia nelle più sicure retrovie dell’Unione Europea sia, in prima linea, sotto i palazzi minacciosi degli oligarchi jugoslavi, ha attraversato più volte i territori in guerra per spedizioni di soccorso, è stato corrispondente del Manifesto, ha avuto un ruolo di primo piano in operazioni quali Telefonski Most. Si è detto che ciò che è successo era prevedibile, che l’odio etnico e religioso aveva radici profonde e tenaci, eppure quali erano i segnali evidenti in città e quartieri non corrosi da pratiche di apartheid o di una qualsiasi forma di ghettizzazione, quale è stato il fiume sotterraneo che ha improvvisamente fatto emergere sentimenti di così violenta negazione dell’altro.
Lusenti non evita di descrivere nel suo complesso anche il mondo di cui fa parte, quella comunità di pacifisti e giornalisti che ha pagato un duro prezzo con numerose vittime sul campo ma che comunque non è esentata da critiche ad alcuni eccessi e deviazioni. È dunque un resoconto senza omissioni e si prova una sensazione di inadeguatezza, anche per esprimere un semplice commento, rispetto a questa pluralità di vicende descritte, una narrazione ancora più inquietante perché consapevole di rappresentare solo un frammento, seppur esemplare, di migliaia di accadimenti. È questa probabilmente l’utilità di questo libro che ci costringe a misurarci con l’inadeguatezza delle nostre strutture sociali quando esplode la brutalità e la violenza, oggi che si agitano sentimenti di intolleranza nei confronti dei disperati che arrivano nei nostri paesi in cerca di una prospettiva di vita, il riemergere di follie razziste, religiose, nazionaliste che rappresentano la negazione dell’essere umano, nessuno può opporsi all’esistenza di un altro, non può esserci un luogo sbagliato dove nascere e morire” (Dalla post-fazione di Costanzo Ioni).