Domenica mattina vi aspettiamo per il concerto del Quartetto Gagliano.
Il ricavato sarà devoluto alla Scalzabanda, a supporto delle attività.
Domenica mattina vi aspettiamo per il concerto del Quartetto Gagliano.
Il ricavato sarà devoluto alla Scalzabanda, a supporto delle attività.
Aspettiamo i vostri libri da lettura per bambini e ragazzi da 0 a 18 anni per renderli disponibili a nuovi lettori!
Siamo pronti ad accoglierli il
Mercoledi dalle 18 alle 20, oppure il Lunedi dalle 17 alle 20.
Sesto viaggio per immagini e parole oltre l’autismo. Siamo felici di presentare l’esito dei laboratori mensili di pittura collettiva condotti da Caroline Peyron in mostra nella grande navata delle Scalze. Questo laboratorio, giunto al suo sesto anno, fu inizialmente creato per ragazzi autistici adulti ma nel corso del tempo ha via via incorporato in modo armonico e del tutto spontaneo amici, curiosi, visitatori occasionali in un bizzarro processo di inclusione al contrario
I risultati sono sotto i vostri occhi. Venite a visitare la nostra mostra nei giorni 9 e 10 novembre alle Scalze
Durante la mostra sarà possibile partecipare liberamente a 2 laboratori con Caroline
Il primo sabato alle ore 19:00., il secondo domenica alle ore 17.00
Orari mostra – inaugurazione h. 17.00 fino alle 21.30. Domenica h. 11.00/13.30 e16/20
Info 3284833205
3337525470
3336935338
Partecipa alla selezione per diventare espositore al Mercato Meraviglia il 13 – 14 – 15 dicembre 2019!
tutte le info a questo link:
Archintorno, gruppo di architetti napoletani che promuove processi di valorizzazione del patrimonio architettonico mediante attività socio-culturali e realizza progetti di Cooperazione Internazionale in Architettura, apre le porte della Chiesa di San Giuseppe delle Scalze, un complesso monumentale testimonianza del barocco napoletano, costruito nella metà del ’600 dall’architetto Cosimo Fanzago, su un preesistente palazzo nobiliare del ’500. Fanzago progetta una doppia facciata: tra le due facciate un grande atrio che prende luce dalle arcate “esterne” con una scala a doppia rampa che conduce al piano della chiesa. Open House Napoli offre una visita panoramica dell’intero complesso con un focus specifico su due aree ristrutturate da Archintorno in regime di auto-costruzione: la sala prove TeenLAB e lo spazio sede dell’associazione in corso di realizzazione. Sarà possibile inoltre visitare l’esposizione DEAD NATION: GOLDEN AGE VERSION di Evgeny Antufiev, curata da Marina Dacci e promossa dalla Galleria Sara Zanin e dalla Collezione Agovino.
Numero di persone per visita: 15
Accessibilità disabili: no
Bambini: sì
Animali: sì
L’entrata è consentita fino ad un’ora prima dell’orario di chiusura indicato
La scarabanda
Publiée par Patrizio Rispo Alter sur Samedi 26 octobre 2019
Sabato 19 ottobre alle ore 18.00 il Forum Tarsia, dopo la pausa estiva, riprende alle Scalze, Salita Pontecorvo 65, un nuovo ciclo di “Conversazioni filosofiche per tutti”, giunte al terzo anno di programmazione. Il primo incontro avrà come tema “Che fine ha fatto il futuro?”.
La domanda nasce dalla forte suggestione provocata dal recente movimento degli studenti contro il cambiamento climatico “Friday for future”, che ha portato l’opinione pubblica a riflettere nuovamente su una categoria tanto importante per la riflessione filosofica – il futuro – che negli ultimi decenni aveva di fatto subito una repentina eclissi. Per un ampio periodo di tempo infatti il futuro ha indicato un preciso orizzonte di aspettativa verso cui indirizzare l’azione dell’uomo nel presente, valorizzando una dimensione utopica, un “principio speranza”, per dirla con il filosofo Ernst Bloch, che prefigurava un mondo avvenire sicuramente migliore di quello in cui ci era stato dato vivere. In questo senso il futuro si è fecondamente intrecciato con un’altra categoria, quella di progresso, declinando di volta in volta, nella sue diverse versioni, liberale o marxista, i temi dello sviluppo e della rivoluzione. Oggi nel mondo globalizzato, esiste solo un presente, diventato oramai egemonico, in grado di far scomparire totalmente il passato e di saturare ogni possibile immaginazione del futuro; un presente perennemente accellerato che riduce in modo esponenziale gli spazi di esperienza e gli orizzonti di aspettativa delle persone riconducibili esclusivamente a quelli del consumo.
E’ possibile, in controtendenza con questi scenari, ipotizzare un “ritorno del futuro”, in grado di ricostruire le condizioni di una nuova prospettiva utopistica o non è più saggio accettare questo inevitabile tramonto, accogliendo il geniale suggerimento di Ennio Flaiano che affermava di fare solo progetti per il passato a causa della sua totale sfiducia per il futuro?
Aiuta Archintorno a raccogliere materiali a cui dare una seconda vita attraverso il design
Publiée par Archintorno sur Mercredi 3 juillet 2019
T_448 – design: Archintorno – ripresa e postproduzione video: Denis Guzzo
Publiée par Archintorno sur Mardi 10 septembre 2019
Domenica 29 settembre 2019 alle ore 11.00, nel locali della Chiesa di S.Giuseppe delle Scalze alla Salita Pontecorvo 65, il Forum Tarsia e il Coordinamento Le Scalze presentano “Sott’ ‘e bombe. Musica e poesia per la gentilezza e la pace”, a cura di Sergio Bizzarro e Costanzo Ioni.
La manifestazione giunge quest’anno alla sua sesta edizione e vuole inviare un messaggio poetico per la gentilezza e la pace e contro la violenza, a ricordo di morti e distruzioni che, durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno sconvolto Napoli, città da cui parte un simbolico abbraccio a quanti ancora oggi soffrono per le violenze commesse dall’uomo nelle tante guerre che ancora funestano il nostro pianeta. La manifestazione, che si terrà nei locali della Chiesa, avrà però inizio proprio nel piano sotterraneo del complesso monumentale di S.Giuseppe delle Scalze che, pur non essendo all’epoca un rifugio “ufficiale”, spesso accoglieva la gente del quartiere durante i bombardamenti aerei.
Quest’anno “Sott’ ‘e bombe” vuole rendere omaggio a due artisti “irregolari”, morti a quaranta anni di distanza l’uno dall’altro, che hanno influenzato profondamente la scena culturale del nostro Paese: l’artista poeta scrittore Nanni Balestrini che, nell’arco di tutta la sua vita artistica, utilizzando collage, tecniche combinatorie e di cut up, è riuscito nell’originalissima impresa, come ha scritto Andrea Cortellesa, di “pubblicare libri, senza aver scritto mai una parola”; e Demetrio Stratos, cantante prima dei Ribelli poi degli Area, straordinario sperimentatore delle infinite potenzialità della voce umana e collaboratore di artisti di fama mondiale come John Cage e Merce Cunningham. Celebrare la loro opera e la loro amicizia ci porterà tra l’altro a ripercorrere alcuni momenti particolarmente significativi degli anni ’70, fermandoci in particolare al 1979, anno davvero “apicale”, in cui, esaurendosi definitivamente il “lungo ’68” italiano, durato in realtà più di un decennio, prende forma definitiva quella “società dello spettacolo” già profetizzata in modo mirabile dal grande libro di Guy Debord. Per il maggio di quell’anno i due artisti, avevano progettato un’“azione per voce” che doveva essere eseguita da Stratos, su testo di Balestrini, alla Rotonda della Besana di Milano. Invece, a soli 34 anni Demetrio Stratos si ammalerà e dovrà trasferirsi al Memorial Hospital di New York per curarsi, mentre Nanni Balestrini, a seguito dell’inchiesta “7aprile” e delle accuse infamanti nei suoi confronti di violenza e banda armata, sarà costretto a lasciare l’Italia per evitare la prigione. La malattia di Demetrio spingerà i musicisti italiani a organizzare un concerto all’Arena di Milano per finanziare le costose cure mediche che il cantante deve sostenere a New York. La data fissata per il concerto è il 14 giugno ma un giorno prima Demetrio muore. Il concerto si terrà lo stesso e sarà l’occasione per tanti musicisti come Guccini, la PFM, Vecchioni, Finardi, Venditti, il Banco del Mutuo Soccorso, di rendere omaggio a un grande protagonista della scena musicale italiana, in realtà ancora poco conosciuto dallo stesso pubblico di massa che assisterà al concerto. I giornali nelle loro pagine daranno un largo spazio all’evento che vedrà una partecipazione straordinaria di giovani, molti dei quali resteranno, in maniera composta, fuori l’Arena senza poter entrare: si parlerà di una “Woodstock” italiana e comunque del più grande concerto rock svoltosi fino ad allora nel nostro Paese. Un anno dopo Balestrini, spinto dalla sua solita urgenza “civile”, darà alle stampe dall’esilio, un poemetto, “Blackout”, in cui a partire da questi avvenimenti – la morte di Stratos, il Concerto di Milano, il caso 7 aprile – proverà a riflettere sulle profonde trasformazioni, politiche sociali e personali, che stanno investendo la società italiana di quel periodo, soffermandosi in particolare sui giovani che “escono dalla fabbrica ed entrano nello spettacolo”.
Parteciperanno all’omaggio i poeti Carmine Lubrano, Eugenio Lucrezi, Giovanna Marmo, Giulia Scuro, Ferdinando Tricarico; Giovanna Senatore leggerà la prima parte di “Blackout”; Claudio d’Errico parlerà dei rapporti tra Demetrio Stratos e la piccola factory milanese cresciuta intorno alla figura di Gianni Sassi; proporremmo immagini del Concerto di Milano, video di Demetrio Stratos e degli Area, poesie visive di Balestrini, testimonianze e approfondimenti.
Nel corso della mattinata inoltre sarà possibile visitare la mostra dell’artista russo Evgeny Antufiev “Dead Nations: Golden Age Version” a cura di Marina Dacci organizzata da Sara Zanin Gallery, Collezione Agovino, Museo Madre, con la collaborazione del Coordinamento Le Scalze
L’ingresso è gratuito