Places Rash Me di Chase Palmer

T293 è lieta di presentare Places Rash Me di Chase Palmer, terzo progetto per la Chiesa delle Scalze in collaborazione con la Collezione Agovino.
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In questa serie, l’artista sceglie di venerare il potere inglobante della volontà umana. Lo spettatore è sempre invitato a diffidare di ciò che viene rappresentato e di ciò che si vede. Ogni immagine è un’invenzione specifica, ricca di scenari ridicoli e di una superficie ingannevole. La buffoneria umana è senza tempo e il caos, il conflitto e la disfunzione sono solo risultati della natura

Le figure immaginarie rappresentate vogliono sempre qualcosa, che sia ricchezza, efficienza o divertimento, come tutti i personaggi della narrazione drammatica. Gli esseri umani sono bombe, che accendono tutta la loro forza per dominare i loro desideri, e non c’è niente di più potente della collettività.

Una delle opere, Space Invaders, presenta livelli di lavoratori impilati l’uno sull’altro attorno a tavoli, che giocano e assemblano. Alcune figure bevono e mangiano in una paradisiaca indulgenza. Con questo gruppo di persone che cospirano su un gioco d’azzardo, la composizione comunica un’iperattività al limite della nauseante malizia. La forza che unisce questo collettivo eterogeneo è la voglia di arricchirsi rapidamente. Questa scena gerarchica crolla per il peso delle figure ammassate corpo contro corpo. L’artista cerca di riflettere il miraggio moderno di superare i sistemi finanziari tradizionali. Nel soggetto del Giocatore di carte, l’artista rende omaggio alle sue famose rappresentazioni nella storia dell’arte di Caravaggio e George Grosz.

Un’altra opera, Destination Compaction, cattura una scena di traffico umoristicamente intasata. È pieno di auto che volano e si schiantano, guidate da lavoratori intenti nei loro spostamenti giornalieri. Sono passeggeri che rappresentano una moltitudine di esistenze quotidiane disordinate e claustrofobicamente sballottate in scatole di metallo su ruote. L’auto centrale si sta capovolgendo con una moltitudine di rifiuti e cibo spazzatura che si rovesciano sul cruscotto. Il ritmo scintillante del metallo frantumato ricorda le forme dei dipinti futuristi italiani. Con la libertà personalizzata che l’auto rappresenta, c’è ancora un’imprevedibile casualità in ciò che si incontra sulla strada. Palmer indaga la sottile linea di sicurezza in cui il conducente di un veicolo può perdere il controllo e una fila ordinata di auto può diventare un coacervo di rottami.

In Little Divers, l’artista raffigura una fila di figure nude su un ottovolante. Le montagne russe accelerano man mano che si avvicinano alla parte inferiore della composizione e alcuni dei sedili si trasformano in figure contorte. L’immagine crea una doppia azione contrapposta di individui doloranti che desiderano un intrattenimento che rilasci endorfine, mentre vivono monotonamente un’epica corsa sulle montagne russe. Questa scena è un misto tra aldilà, preesistenza fetale e non-esistenza, con la mancanza di luce sullo sfondo nero a significare un vuoto aperto che nega ai suoi abitanti la visibilità e quindi provoca tormento.

Tutte e tre le opere sono liberamente tratte dalla Divina Commedia: Space Invaders rappresenta il Paradiso, Destination Compaction il Purgatorio e Little Divers l’Inferno. Il soggetto è inteso come divertente piuttosto che strettamente religioso o moraleggiante, e gli spettatori sono lasciati a decidere se possono vedere se stessi in questi mondi dipinti pieni di opportunisti, golosi ed eretici.

L’artista si è ispirato alla scala de Le Scalze per esplorare la qualità epica delle composizioni claustrofobiche. Dipingere su larga scala è espressione dell’ambizione e dell’ego di un artista, oltre che intimidatorio. L’artista dipinge in un appartamento di una sola stanza a Brooklyn, quindi anche la convivenza con un quadro così grande è scoraggiante. Tuttavia, dipingere su questa scala è stata una liberazione, che ha permesso all’artista di creare un mondo in cui lo spettatore può quasi entrare.

Palmer non crede che la distopia abbia un’estetica. Al contrario, trova che la bellezza di romanzi distopici come 1984 di Orwell e Brave New World di Huxley stia nelle loro ricche descrizioni di realtà alternative che mancano di realizzazione visiva. Nei regimi autoritari, la cultura valida non esiste e i creativi si sforzano di creare esperienze nuove e arricchite che attirino il pubblico. L’artista ritiene che la vera spazzatura sia costituita da un’estetica blandamente inefficace che non coinvolge o accende gli spettatori, consumata rapidamente e dimenticata come un hot dog stantio alla stazione di servizio.

I dipinti raffigurano un’umanità disordinata che si contorce, si gira e ride maniacalmente in un’ebbrezza disorientata. Diffidano dell’ordine e rifiutano il pensiero sobrio tradizionale, ispirandosi al dadaismo e interessandosi al dramma e all’umorismo. L’artista indaga l’umorismo senza le tradizionali scenografie o battute, utilizzando invenzioni formali modellate a partire da una pratica di disegno dedicata.

Utilizzando la pittura a olio, Palmer si sforza di essere un narratore inaffidabile, unendo energie opposte in composizioni stressate, gonfiate e allo stesso tempo vulnerabili, che lottano per mantenere la propria vitalità. I colori sono costruiti per esplodere e la ripetizione di motivi e schemi crea interconnessione, con figure che a volte riecheggiano e si assomigliano. Sia che appaiano come anonime persone comuni o potenti leader mondiali, esse sono sempre incollate insieme in questa umanità affollata.

Chase Palmer
Places Rash Me
Opening: May 20, 4-7pm
San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo
Salita Pontecorvo 65, Napoli
May 20 – June 10, 2023
for visits and appointments, please contacts +39 0689825589
info@t293.it

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