La città salvata dai ragazzini
C’era una volta un bellissimo posto dove la gente era felice, il sole splendente e tutto era magnifico. Ma un giorno funesto qualcosa di terribile accadde: un morbo micidiale colpì questa terra felice. Un mostro orribile nato dai pensieri più cupi degli abitanti prese forma. La creatura possedeva sette immonde teste con fauci impressionanti che producevano morsi velenosi. Il morso di ciascuna testa infliggeva malattie diverse tra loro ma ugualmente letali: avidità, malaffare, violenza, incuria, egoismo, indifferenza, razzismo. In men che non si dica il posto meraviglioso divenne grigio e spento, sporco e inospitale, poiché nessuno più si curava di esso e tutti iniziarono ad adorare una nuova divinità anch’essa terribile: il Dio-denaro. Ma, fortunatamente i bambini non subivano gli effetti di quella epidemia. Su di loro i morsi del viscido virus non sortivano alcun effetto. Attraverso varie peripezie le bambine e i bambini di Montesanto riusciranno a sconfiggere il mostro con un Magico Elisir contenente al suo interno coraggio, amore, cura, altruismo, generosità, accoglienza, onestà: un fuoco magico capace di accendere la mente e riscaldare i cuori.
Il XIII Carnevale Sociale di Montesanto ha come tema quest’anno “Tutta n’ata storia. La città salvata dai ragazzini” e vuole porsi “in maniera ostinata e contraria” in controtendenza rispetto alla narrazione suggerita in queste settimane dai mezzi di informazione di massa che, di fronte agli episodi di violenza che nelle ultime settimane hanno visto protagonisti gruppi di ragazzini, hanno proposto una semplicistica criminalizzazione di una intera generazione e di un pezzo di città, dando rilievo soprattutto a una soluzione repressiva e giudiziaria. Vogliamo continuare a credere che solo con il coinvolgimento delle forze giovani è possibile cambiare in meglio la società e sconfiggere i mostri che la minacciano: come Elsa Morante crediamo ancora in un “mondo salvato dai ragazzini”. Non vogliamo però neanche chiudere gli occhi di fronte a certi episodi che sono il segno dei tanti problemi che attraversano, ormai da troppo tempo, la nostra città, prima di tutto la mancanza di prospettive lavorative e il senso di vuoto che può irrompere in giovani vite che si trovano alle spalle un percorso scolastico disastrato e davanti la sola prospettiva della strada.
E’ possibile trovare l’Elisir in grado di sconfiggere questa violenza? Vogliamo dire con forza che certe linee di tendenza non si contrastano sicuramente con la riduzione del welfare, la chiusura di progetti importanti come “Chance” o “Prospettiva giovani” o la riduzione delle Educative Territoriali. In certe parti di città a fare argine contro certi processi di disgregazione del tessuto civile resta talvolta solo l’azione delle reti di cittadinanza, del volontariato, delle parrocchie di frontiera, dei centri sociali e degli spazi liberati che provano con impegno e generosità a salvare il salvabile; ma tutto questo naturalmente non può bastare senza l’intervento delle Istituzioni nel loro complesso.
I Carnevali sociali che ogni anno con i loro laboratori coinvolgono fette consistenti di infanzia, mettono in pratica nel loro piccolo un approccio alternativo che, a partire dall’ascolto dei bisogni, identifica il percorso che la comunità cittadina dovrebbe intraprendere nel suo complesso e che comprende la cura delle persone e delle cose, l’accoglienza, l’amore, la lotta per l’affermazione dei propri diritti.
Il XIII Carnevale di Montesanto, dopo i tanti laboratori organizzati nel quartiere in queste settimane, aspetta tutti i cittadini per la grande parata che partirà alle ore 15.00 di martedì 13 febbraio 2018 dal Parco Sociale Ventaglieri in Via Avellino a Tarsia per attraversare le strade del quartiere: Vico Pontecorvo – Salita Pontecorvo – Largo Tarsia – Via S.Antonio a Tarsia – Via Ventaglieri – Piazzetta Olivella –Via Ventaglieri – Piazza Montesanto – Via Pignasecca – Piazza Carità (dove si incontrerà con i Carnevali dei Quartieri Spagnoli e del Centro Storico) per confluire tutti insieme a Piazza Monteoliveto e infine a Piazza del Gesù per la grande festa finale.
Sfoglia l’album fotografico di Piero Bizzarro