Incontro alle Scalze con il Presidente della Seconda Municipalità

Presso la sede del Forum Tarsia alle ore 10 del 26 ottobre 2022 si sono incontrati, su richiesta del Forum Tarsia, Roberto Marino Presidente della II Municipalità, Ezio Esposito e Roberto Di Lauro (Forum Tarsia), Medea Fiodo e Antonio Napolano (rappresentanti di comitati di cittadini della zona di Tarsia Pontecorvo) per esaminare e discutere alcune problematiche della zona.

 Questione parcheggi auto. Anche in considerazione di quanto avvenuto di recente a seguito della impossibilità di transito di mezzi di soccorsi per veicoli parcheggiati in posizioni vietate, si è proposto di abolire il grande marciapiede sottostante la rampa Fabrizia Ramondino (che non viene utilizzato da pedoni ma usato esclusivamente per versamenti di rifiuti), per consentire il parcheggio “a pettine” di auto in zone delimitate da strisce ed arretrare l’ubicazione dei cassonetti di raccolta di rifiuti, che si augurano vengano aboliti al più presto, per estendere alla zona la raccolta porta a porta già presente nelle zone confinanti. Si propone anche di valutare la possibilità di individuare una piccola striscia di parcheggio al di là dei paletti dissuasori adiacenti la parete nord del palazzo Spinelli di Tarsia. Questi parcheggi individuati dovrebbero essere riservati ai residenti. Inoltre si ritiene necessario ripristinare alcuni paletti dissuasori collocati dal Comune e rimuovere quelli abusivi.

Una opportunità futura per costruire un’area di parcheggi sotterranei potrebbe essere offerta dall’ispezione di cavità sottostanti la rampa del curvone ad U della salita Pontecorvo; altra area di parcheggio per residenti può collocarsi nel Largo Tarsia (vedi punto successivo).

 

Largo Tarsia. Il bell’emiciclo del Largo versa in un totale degrado ed avrebbe bisogno di un progetto di riqualificazione. Intanto si potrebbe almeno pavimentare collocando grate di raccolte delle acque reflue e costituire un’area di parcheggio regolare per residenti. A questo proposito occorre definire al più presto la questione della proprietà del sito.

Vico Lungo Pontecorvo. Gli abitanti lamentano una vera e propria invasione dei motoveicoli che viaggiano ad alta velocità, non rispettano il senso unico di marcia e producono inquinamento atmosferico ed acustico anche attraverso continui suoni di clacson in un vicolo strettissimo con la presenza di bassi abitati. Si richiede nell’immediato la collocazione di dossi dissuasori con opportuna segnaletica di indicazione dei bossi, velocità massima consentita e divieti di segnali acustici.

La soluzione ottimale sarebbe considerare il Vico Lungo zona pedonale con il permesso di accesso di autoveicoli solo per i residenti ed i mezzi di pubblica utilità come già fatto in altre strade cittadine come ad esempio la vicina via Brombeis.

 Discariche abusive di ingombranti. Sono parecchie le discariche ad esempio quella sulla sommità della prima scala d’accesso alla salita Pontecorvo proveniente da Piazza Dante, quella in uscita dal Largo Tarsia in piazzetta Sant’Alfonso e Sant’Antonio a Tarsia, quelle collocate in Via Avellino a Tarsia all’uscita superiore delle scale mobili ed ascensore del Parco Ventaglieri e all’angolo con Salita Tarsia. E’ necessario un maggior controllo dei Vigili Urbani e/o l’installazione di video camere, cosi come fatto su richiesta del Forum Tarsia sul curvone ad U, che ha ridotto abbastanza il versamento di ingombranti. Rimane comunque essenziale la rimozione frequente degli sversamenti abusivi.

 Illuminazione pubblica. Accade spesso che di sera non vengono accesi i lampioni che illuminano le strade del quartiere allargato lasciando al buio strade che anche con la luce non sono un buon esempio di sicurezza per gli abitanti.

Stato del manto stradale. Il selciato presenta continue irregolarità e paurosi avvallamenti che rendono insicuro il transito dei pedoni e creano problemi continui anche al transito di autoveicoli. A poco valgono alcuni rappezzi che coprono con malta i buchi più grossi. Questo problema non riguarda solo il nostro quartiere ma la quasi totalità del territorio comunale che ha un urgente bisogno di opere di manutenzione straordinaria e ordinaria.

 Passamano sulle scale di Salita Pontecorvo. Il Presidente Marino dichiara la necessità urgente di collocare il passamano sulle rampe. I partecipanti all’incontro concordano con convinzione e ricordano che questa necessità era già stata richiesta alle precedenti municipalità in quanto testimoni diretti di svariate cadute di persone.

 Ascensore e scale mobili Parco Ventaglieri. L’impianto fermo per molti anni fu riaperto anche a seguito di richieste e manifestazioni degli abitanti del quartiere. In occasione della riapertura il Sindaco de Magistris dichiarò che solo per poche settimane l’impianto non avrebbe funzionato di domenica. Sono passati molti anni e purtroppo la domenica è ancora chiuso. I cittadini chiedono il funzionamento su tutta la settimana come altre ascensori o scale mobili presenti nella città.

 Poiché l’incontro è durato più del dovuto non è stata possibile effettuare la prevista visita al complesso monumentale che ospita il Forum Tarsia e le associazioni di cittadinanza attiva componenti il coordinamento Le Scalze. La visita avrebbe anche consentito di illustrare le svariate attività svolte da Le Scalze, si è perciò deciso di fissare un ulteriore appuntamento per poterlo fare.

 A conclusione dell’incontro chiuso alle 11,15 tutti sono stati d’accordo nel proposito di ripetere questo tipo di incontri con sequenza regolare.

Il Presidente del Forum Tarsia

Ezio Esposito

A nameless place di Saturno

Sabato 22 ottobre alle ore 11.00 inaugura la mostra personale di Alessandro Saturno (1983) dal titolo A nameless place presso la Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, Napoli. La mostra è a cura di Leonardo Regano ed è realizzata sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee 2022, con il supporto della Collezione Agovino.
L’intervento di Saturno per la Chiesa di San Giuseppe delle Scalze si configura come un progetto site-specific con il quale l’artista propone una riflessione sul rapporto tra pittura e paesaggio che ruota attorno al mare, come elemento imprescindibile per la cultura partenopea.

Materiali umani: dieci giorni di laboratorio teatrale

“Materiali umani” è un laboratorio aperto alla città che si propone di indagare la relazione del corpo umano con la materia.
Il laboratorio è aperto a persone di ogni età, anche senza alcun tipo di esperienza teatrale. Al contrario, le differenti attitudini dei partecipanti saranno considerate un arricchimento al gruppo di lavoro.
Il laboratorio si svolgerà nella Chiesa delle Scalze ma sono previste due uscite in esterna, una in città ed una in un luogo naturale.
Si indagherà la relazione con la materia attraverso il gioco.
Il bambino scopre il mondo attraverso i sensi ma anche attraverso l’identificazione con l’oggetto, si trasforma e diventa ciò che vede per entrare in contatto e conoscere la realtà che lo circonda.
Durante il laboratorio si giocherà a scoprire le differenti materie in questo senso, come dei piccoli esploratori che guardano alle cose per la prima volta.
Nel relazionarsi con la materia riaffioreranno memorie perdute e si scopriranno nuovi modi di usare le cose quotidiane. Oltre all’esplorazione attraverso oggetti e materiali, ci saranno anche delle passeggiate “sensoriali” in città e in luoghi naturali perché l’architettura di una città, il mare o gli alberi di un bosco sono anch’esse materie che stimolano e modificano il nostro corpo e il nostro essere.
Il mondo è materia e il luogo che abitiamo ci definisce, modifica il nostro modo di agire e noi siamo agiti da ciò che ci circonda. Ma come reagisce il nostro corpo ai differenti materiali con cui si relaziona? Come cambia il nostro agire in presenza di materie diverse?
Chi abita in città avrà una relazione diversa con lo spazio rispetto a chi abita in un piccolo paese, su un’isola, in campagna o in una foresta.
Questo perché ogni elemento dello spazio è significante e parlante e ci modifica. Non possiamo evitare di entrare in relazione con il mondo delle cose.
Tutto questo verrà fatto attraverso lo spirito d’esplorazione infantile, con la precisione e il piacere proprio dei bambini.
Io sono e divento ciò che gioco, sono un albero, un palazzo, un pezzo di cartone e attraverso quello divento altro ancora.
L’ispirazione di questo laboratorio parte da alcune fotografie di Vivian Maier in cui l’uomo si mischia con la materia e la materia diventa vivente.
Per il laboratorio sono consigliati abiti comodi e scarpe da ginnastica.
È richiesto ad ogni partecipante di portare con sé un oggetto, l’oggetto può essere un semplice foglio di cartone, un lenzuolo, una sedia, insomma ciò che si desidera e con cui si desidera giocare.
Se si vuole si può anche portare un piccolo testo teatrale e non o una canzone.
LUOGO: Chiesa “Le Scalze”, Salita Pontecorvo 86, 80135, Napoli
Dal 10 al 20 settembre, 18-20h tutti i giorni.
Il giorno 20 è prevista una piccola mise en espace aperta al pubblico.
(È richiesto un contributo minimo di partecipazione di € 25 per tutto il periodo)
Per info e prenotazioni: ariannapastena@gmail.com/ 3464043982

Scalzabanda: da Montesanto a Cuba

di Bianca De Fazio (Repubblica 1 settembre 2022)1

Diciotto giovani musicisti dai 12 ai 20 anni. Tutti appartenenti alla ScalzaBanda, l’orchestra giovanile di Montesanto che attraverso la pratica musicale collettiva costruisce percorsi di integrazione sociale. Tutti in trasferta a Cuba, in questi giorni, su invito del locale ministero della Cultura. Che ha voluto la ScalzaBanda napoletana per uno scambio culturale in occasione delle celebrazioni della giornata del Repentismo, un genere musicale (e poetico) che l’Unesco riconosce come patrimonio nazionale cubano. E i giovani musicisti che negli anni scorsi sono già stati in Argentina e in Portogallo e collaborano, tra gli altri, con Vinicio Capossela, Daniele Sepe e i Foja, hanno portato a Cuba la loro esperienza e le sonorità napoletane. Uno scambio che li ha visti esibirsi a l’Avana prima e nella provincia di Mayabeque, poi. Nei centri culturali e giovanili, sui palcoscenici e persino in strada: per loro, per i giovani della ScalzaBanda e per i coetanei musicisti cubani che li affiancano, il governo chiude un occhio, evitando di disperdere chi si esibisce per strada, chi suona e balla all’aperto senza permesso . E i ragazzi della ScalzaBanda, guidati dalla responsabile Antonella Liccardo ( ad accompagnare i musicisti un gruppo di dieci tutor), hanno portato a Cuba non solo la musica e l’esperienza della loro banda, ma anche il convincimento che attraverso la musica passino messaggi culturali che avvicinano i popoli. Soprattutto se la loro economia soffre per l’embargo imposto dai paesi occidentali e l’instabilità economica globale si riflette sulla fragile società di Cuba. Dove i ragazzi della ScalzaBanda, ospiti a Mayabeque delle famiglie dei musicisti locali, in case dove la corrente elettrica è disponibile solo poche ore al giorno, ma dove l’accoglienza è calorosa, hanno portato medicinali e generi di prima necessità. In cambio, lezioni di salsa e di repentismo.

Di improvvisazione musicale e composizione poetica. Dunque incontri, concerti didattici, lezioni per giungere infine ( il 5 settembre si conclude il festival del Repentismo) all’integrazione delle orchestre cubane e napoletane, invitate a suonare insieme: ScalzaBanda ed Ensemble di L’Avana e e della Casa de la Décima de Mayabeque, in un repertorio internazionale. Ad iniziare da ” Bella Ciao”, il canto popolare della Resistenza italiana, intonato e ballato dai musicisti de L’Avana in omaggio ai ragazzi di Montesanto

Metal Novel: la mostra di Vincenzo Rusciano

ARTE CONTEMPORANEA

di Maria Gaia Redavid

Intervista tratta dal sito Exibart

Si intitola “Metal Novel” l’ultima esposzione di Vincenzo Rusciano negli spazi della Chiesa delle Scalze, di Napoli: abbiamo raggiunto l’artista per farcene raccontare le suggestioni

Lo scorso sabato 28 maggio è stata inaugurata la nuova personale dell’artista napoletano Vincenzo Rusciano. La mostra, dal titolo “Metal Novel”, è allestita presso lo straordinario spazio della Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, a Napoli, e sarà visibile fino al prossimo 4 giugno. L’esposizione è realizzata sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee 2022 ed è accompagnata da un catalogo con testo critico curato dalla storica dell’arte Alessandra Troncone ed edito da Iemme edizioni. Abbiamo intervistato l’artista per conoscere tutti i particolari di “Metal Novel”.

                                            

Quando nasce l’idea di questa mostra e perché il titolo “Metal Novel”? In che modo, infine, il suggestivo contesto della chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, partecipa all’esposizione e vi dialoga?

Non è la prima volta che come artista mi confronto con uno spazio come questo: nel 2014 ho realizzato una mostra personale site specific, il cui titolo era “Sponda”, nella Chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, che è un altro gioiello del patrimonio artistico del centro storico della nostra città, chiesa con la quale avevo instaurato un dialogo intimo, realizzando un progetto che narrava di statue e tessere di mosaici antichi, frammenti del nostro patrimonio che nella mia visione si salvano da un possibile oblio per consegnarsi alla memoria.

Ripensando a quel progetto è immediato ritrovare una continuità con le opere presentate oggi alla Chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo: il richiamo al bene archeologico, ai temi del recupero e del restauro, che si intrecciano con la metafora della nostra città come cantiere. E le opere presenti oggi in questa mostra dal titolo, appunto, “Metal Novel”, rimarcano questa relazione. Ed è così che ha preso vita “questo romanzo di metallo”: «Come note su un pentagramma dalla lucentezza metallica – scrive Alessandra Troncone nel testo critico che accompagna la mostra – come segni su uno spartito che si sviluppa nello spazio, i suoi elementi si dispongono a raccontare una storia materiale e immateriale». La mostra, mi fa piacere ricordare, è realizzata sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee 2022 ed è accompagnata da un catalogo che sarà a presentato nelle prossime settimane presso la Galleria Nicola Pedana, a Caserta.

Ogni città è un grande cantiere. Quali sono le peculiarità dello stratificato cantiere napoletano?

Certamente che per la sua ricchezza è unica al mondo. Una profonda stratificazione, quella di Napoli, che è sociale e culturale ancor prima che geologica, artistica e architettonica. Una fusione di centinaia di civiltà, fino ad arrivare anche all’abuso contemporaneo, che forse non si sono mai del tutto sovrapposte ma hanno scelto di mescolarsi, di aggiungere ciascuno un tassello a quel che già c’era.

È possibile declinare il termine precarietà, legato all’essenza stessa del cantiere, con una connotazione positiva?Volendo essere lontano da prese di posizioni preconcette, forse abbondanza e frammentarietà in certi casi non sono scindibili, la tua è una domanda che presuppone un inevitabile rispecchiamento tra condizione della società e stato dell’arte. Una miscela particolare che si è venuta a creare nei secoli in questa città

Nella mostra vediamo esposte tre strutture, che fungono da cornici ad altrettanti racconti. Di che cornici si tratta?

Sono visioni sullo stato di certe cose, in cui tutto fluttua in una condizione di precarietà generale (anche di condizione sociale) ma dove forse tutto sommato è conservata una certa dignità

Ritorniamo a discutere con i Dialoghi sul Presente

Partecipa anche tu alla prossima conversazione organizzata dal Forum Tarsia e dalle Scalze che si svolgerà venerdì 20 maggio 2022 alle ore 17.30 presso lo Scugnizzo Liberato – Salita Pontecorvo 46

“Entrare in dialogo significa superare la soglia dello specchio, insegnare a imparare ad arricchirsi della diversità dell’altro. A differenza dei seminari accademici, dei dibattiti pubblici o delle chiacchiere partigiane, nel dialogo non ci sono perdenti, ma solo vincitori…il dialogo non è un caffè istantaneo, non dà effetti immediati, perché è pazienza, perseveranza, profondità.” Un gruppo di cittadine e cittadini napoletani si riunisce ogni tre settimane, cercando di mettere in pratica questo insegnamento del grande sociologo polacco Zygmunt Bauman, discutendo, a partire anche da posizioni lontane, delle principali questioni del nostro tempo, quali la pandemia, la guerra, la globalizzazione. Sempre con pazienza e rispetto reciproco. Alla ricerca di una possibile ecologia della comunicazione e di nuove forme di vita a venire.

Dialoghi sul presente: discutere per capire

“Non si discute per aver ragione, ma per capire”. E’ questa la convinzione, mutuata dal grande scrittore argentino Jorge Luis Borges, che ha spinto in questi anni un gruppo di cittadine e cittadini, di diverso orientamento politico e culturale, a riunirsi periodicamente, per discutere insieme dei principali problemi del nostro tempo, in un confronto civile in cui le ragioni dell’altro vengano sempre rispettate e tenute nella giusta considerazione. Compito oltremodo difficile dopo anni di emergenza continua, di guerre dichiarate, prima contro l’epidemia, e ora di fatto contro una nazione straniera; guerre che inevitabilmente hanno determinato l’appannamento di quel “tarlo del dubbio” che è lievito necessario di ogni riflessione critica che non deve rinunciare, tra l’altro, al contributo determinante che la grande cultura, filosofica sociologica letteraria psicoanalitica antropologica economica, può ancora dare alla comprensione del nostro difficile e a volte incomprensibile presente.
La prossima conversazione organizzata dal Forum Tarsia e dalle Scalze si svolgerà venerdì 29 aprile 2022 alle ore 17.30
Presso lo Scugnizzo Liberato – Salita Pontecorvo 4629