C’è qualcuno lì dentro?

Mostra di pittura collettiva, esito del laboratorio condotto da Caroline Peyron durante l’anno 2017/18 alle Scalze. Inaugurazione sabato 20 ottobre alle ore 17.00.
Domenica 21/10 apertura della mostra alle 11.00. Alle ore  12.00 laboratorio di pittura collettiva aperto a adulti e bambini. Dopo l’interruzione per il pranzo riapertura alle 17.00

“Evidence of Contemporary Disquiet” a cura di Davide Di Maggio

Il Goethe – Institut di Napoli è lieto di presentare la mostra:

“Evidence of Contemporary Disquiet”
a cura di Davide Di Maggio

Eija-Liisa Ahtila / Günter Brus / Enzo Cucchi / Berlinde De Bruyckere / Giorgio de Chirico / Angus Fairhurst / Nan Goldin / Sandra Hauser /Jörg Immendorff / Mark Manders / Giovanni Manfredini / Fabio Mauri /Jonathan Meese / Gina Pane / Evan Penny / Andrea Salvino / Markus Schinwald / Dash Snow / Francesca Woodman

Opening: Mercoledì, 06 giugno, 2018 – ore 18,30

07 giugno – 31 luglio 2018
Chiesa di San Giuseppe delle Scalze
Salita Pontecorvo 65, Napoli
Le Scalze

Con il prezioso supporto di
Dott. Ssa Maria Carmen Morese, Direttrice del Goethe-Institut Neapel
Dott.ssa Elke Atzler, Direttrice Forum Austriaco di Cultura, Roma
Francesca Blandino, assistente del curatore

In un’epoca dove i canoni di bellezza sono radicalmente cambiati, dove la nostra vita scorre in uno stato semipermanente di anestetizzazione dalla gioia, dal dolore, dalle immagini che “sgorgano” a ritmo frenetico e continuo, questa mostra vuole porre una resistenza forte, per non essere a sua volta metabolizzata in una forma effimera che non le appartiene.
Vuole riportare, attraverso i sensi, ad un alto livello percettivo che non implica il guardare, ma il vedere e il sentire.
Le opere, disseminate nei bellissimi spazi della Chiesa di San Giuseppe delle Scalze, hanno forme e significati assoluti, non sono simboliche ma nascono dalla necessità degli artisti di non creare nuovi simulacri passeggeri, ma di dare forma ad una nuova bellezza nell’irrealtà che ci circonda.
L’intento di questa mostra è non tanto di svelare le opere, ma l’artista stesso, in quanto punto di riferimento e centralità, di fare avvicinare il visitatore, nei limiti del possibile, alla parte oscura, mantenendo però ineludibile quella nascosta e inafferrabile presente in ogni lavoro.
L’arte deve assumersi la responsabilità e, perché no, l’autorevolezza, di creare un’opposizione, una controffensiva efficace rispetto un determinato fine. Per quanto piccolo possa essere, il segno dell’artista si deve caricare sempre di un’energia nuova, positiva e profonda rispetto all’effimero della vita.

All’inaugurazione sarà presentato il catalogo edito in occasione della mostra.

Gli artisti saranno presenti all’inaugurazione.

Particolari ringraziamenti a:

Tutti gli artisti
Goethe – Institut, Napoli
Dott.ssa Maria Carmen Morese, Direttrice Goethe – Institut, Napoli
Dott.ssa Elke Atzler, Direttrice del Forum Austriaco di Cultura, Roma
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma
Avv. Paolo Picozza, Presidente Fondazione Giorgio e Isa De Chirico, Roma
Lorenzo Canova, Roma
Collezione Agovino, Napoli
Le Scalze, Napoli
Achille Mauri, Milano
Michela Rizzo, Galleria Michela Rizzo, Venezia
Fondazione Morra, Napoli
Dott. Giuseppe Schillaci, Modena
Gabriella Russo, Napoli
Simone Frittelli, Firenze
Hermine Aigner, Roma

Ai prestatori:

Sadie Coles, Londra, Los Angeles, New York, Hong Kong, Zurigo
CFA, Contemporary Fine Art, Berlino
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma
Galleria Fumagalli, Milano
Mariam Goodman, New York, Parigi
Hauser & Wirth, Londra
Henze & Ketterer, Wichtrach (CH), Riehen (CH), Basilea
Krinzinger Galerie, Vienna
Studio Fabio Mauri, Roma
Galerie Thaddeaus Ropac, Londra, Parigi, Salisburgo
Michael Werner, London, New York
Galleria Zero, Milano
Zeno X Gallery, Anversa


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The Goethe – Institut in Naples is pleased to present the exhibition:

Evidence of Contemporary Disquiet
Curated by Davide Di Maggio

Eija-Liisa Ahtila / Günter Brus / Enzo Cucchi / Berlinde De Bruyckere / Giorgio De Chirico / Angus Fairhurst / Nan Goldin / Sandra Hauser /Jörg Immendorff / Mark Manders / Giovanni Manfredini / Fabio Mauri /Jonathan Meese / Gina Pane / Evan Penny / Andrea Salvino / Markus Schinwald / Dash Snow / Francesca Woodman

Opening: Wednesday, 06th of June, 2018 – at 6,30 p.m.

07th June – 31st July 2018

Chiesa di San Giuseppe delle Scalze
Salita Pontecorvo 65, Naples

with the precious support of
Dott.ssa Maria Carmen Morese, Director of the Goethe – Institut Naples
Dott.ssa Elke Atzler, Director Forum Austriaco di Cultura, Rome
Francesca Blandino, Assistant to the curator

At a time when aesthetic canons have changed radically, a time in which our life flows in a semi-permanent state of anesthesia from joy, pain, from the images that “gush” at a frenzied and continuous rhythm, this exhibition intends to put in place a strong resistance, in order not to be, in turn, metabolized into an ephemeral form that is foreign to it.
It intends to bring back, through the senses, a high level perception that does not involve looking, but seeing and feeling.
The works, scattered in the beautiful spaces of the Church of San Giuseppe delle Scalze, are endowed with absolute forms and meanings; they are not symbolic, they are born of the artists’ need not to create some fleeting simulacra, but to give shape to a new beauty in the unreality surrounding us.
The intent of this exhibition is not so much to reveal the works, but the artists themselves as central reference points, to allow the visitor to come as close as possible to the dark side, while preserving the inevitably hidden and elusive part that is present in each work.
Art must take on the responsibility and, why not, the authority, of creating an opposition, an effective counter-offensive with respect to a given end. As small as it might be, the sign of the artist must always be charged with a new, positive and profound energy regarding life’s ephemeral nature.

The catalogue published on occasion of the exhibition will be presented at the inauguration.

The artists will be present at the opening.

Special thanks to:

All the artists
Goethe – Institut, Naples
Dott.ssa Maria Carmen Morese, Direttrice Goethe – Institut, Naples
Dott.ssa Elke Atzler, Direttrice del Forum Austriaco di Cultura, Rome
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Rome
Avv. Paolo Picozza, Presidente Fondazione Giorgio e Isa De Chirico, Rome
Lorenzo Canova, Rome
Collezione Agovino, Naples
Le Scalze, Naples
Achille Mauri, Milan
Michela Rizzo, Galleria Michela Rizzo, Venice
Fondazione Morra, Naples
Dott. Giuseppe Schillaci, Modena
Gabriella Russo, Naples
Simone Frittelli, Florence
Hermine Aigner, Rome

To the Lenders:

Sadie Coles, Londra, Los Angeles, New York, Hong Kong, Zurigo
CFA, Contemporary Fine Art, Berlino
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma
Galleria Fumagalli, Milano
Mariam Goodman, New York, Parigi
Hauser & Wirth, Londra
Henze & Ketterer, Wichtrach (CH), Riehen (CH), Basilea
Krinzinger Galerie, Vienna
Studio Fabio Mauri, Roma
Galerie Thaddeaus Ropac, Londra, Parigi, Salisburgo
Michael Werner, London, New York
Galleria Zero, Milano
Zeno X Gallery, Anversa

Exibart ne ha parlato

Swing di Caroline Peyron e Black Napkin

5-27 Maggio 2018

Due anni, otto grandi quaderni, un centinaio di oggetti, due grandi tavole che hanno oscillato da un capo all’altro: dalle mani di Caroline Peyron a quelle di Black Napkin, da quelle di Black Napkin a quelle di Caroline Peyron.
Scambio di segni, di parole, di immagini, di cose per costruire atlanti di memorie nuove e ormai indistinguibili.
Le due posizioni estreme del pendolo alla fine si sono infatti confuse, le memorie per segni e immagini non hanno più nè un inizio né una fine; le visioni sono diventate realtà incollate su carta e tutto il piacere di chi guarda è di essere in quella realtà o forse di non esserci.

Mercoledì e VenerdìUltimi due appuntamenti.Vi aspettiamo!!Caroline PeyronMarco de GemmisRaffaella BossoBlack Napkin

Publiée par Fore Sta sur Lundi 21 mai 2018

Chi vorrà verrà, anche senza titolo. Mostra di Lugi Colangelo

Inaugurerà venerdì 23 Marzo la mostra personale di Lugi Colangelo, presso la chiesa di San Giuseppe delle Scalze.
Organizzata in collaborazione con il coordinamento LeScalze, l’esposizione di Lugi, utilizzando il linguaggio dei colori, vi porterà nel suo mondo, tra punti, linee e simboli, materializzando emozioni, ricordi e sentimenti.
Passeggerete tra i suoi dipinti in una splendida e suggestiva Location!

“LE PITTURE SONO ESPRESSIONI DELLA NOSTRA INTERIORITÀ.
SONO VIVACE NEL MIO ESSERE PITTORE,
SONO APERTO A MIE NUOVE ESPERIENZE.
DECISAMENTE BISOGNA FARE UNA SCELTA.
VIVIAMO DI GIOIE E DOLORI.
DIVIETO DI NON DESIDERIO MA FRASI NON POTENTI”.

Biografia:
Luigi Colangelo, nasce a Napoli il 29 settembre 1980.
Frequenta il liceo artistico di Napoli, portando a termine il percorso scolastico, per la prima volta nella storia dell’istituto, con un esame sostenuto in comunicazione facilitata.
Lugi è autistico. Luigi è un artista . Le due cose non sono in alcun modo conseguenziali ma dal loro coestistere nasce l’opera, nasce il percorso.
Fin da bambino usa il colore sul foglio bianco, sovrapponendolo fino alla sua totalità, fino al nero, fino a bruciare il foglio.
Completamente impossibilitato al gioco, alla comunicazione tradizionale, medico di sé stesso, comprende e usa l’azione lenitiva e calmante dell’arte. Il riempimento di uno spazio definito da una linea scura con colore pieno senza vuoti diventa una strada di gestione dell’ansia la possibilità di dominare un tempo in cui il colore si allarga secondo percorsi sicuri, attesi, arginati dal pennarello nero.
Una possibilità di autodeterminazione percettiva, un sollievo.
L’artista, mostra nei suoi primi lavori, non un’interpretazione ma una rappresentazione della realtà diversamente percepita.
L’opera, immediatamente definibile astratta, nasce descrittiva, realistica, rappresentativa per evolvere in un simbolismo definito e reiterato.
.
.
>> Ingresso libero
>> Come arrivare:
Consigliamo di utilizzare i mezzi pubblici o di parcheggiare nei pressi di Piazza Dante

Vi aspettiamo!
Chiesa San Giuseppe delle Scalze
Salita Pontecorvo, 65
Napoli

Introitus (Parte del tutto)

La mostra sarà visitabile il 17.03.18 dalle 16.00 alle 19.00 e il 18.03.2018 dalle 10.00 alle 13.00

Dal 16 al 18 marzo 2018 la storica location della chiesa sconsacrata San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo di Napoli ospiterà a mostra sarà visitabile il 17.03.18 dalle 16.00 alle 19.00 e il 18.03.2018 dalle 10.00 alle 13.00

Dal 16 al 18 marzo 2018 la storica location della chiesa sconsacrata San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo di Napoli ospiterà INTROITUS (Parte del Tutto), progetto frutto della collaborazione tra Roberto Casti & The Boys and Kifer e BITE THE SAURUS, nascente duo curatoriale formato da Dalia Maini ed Enzo Di Marino.

Pensata come un percorso sensoriale, la mostra tenterà di offrire una possibile esperienza dell’incomprensibile attraverso la natura mimetica del linguaggio.
Lo spazio espositivo della chiesa, nel suo ricco portato spirituale, rappresenta il luogo in cui l’uomo, sin dai suoi albori, ha articolato il linguaggio nel tentativo di dare forma a qualcosa che va al di là di ogni possibile spiegazione. Nei vari ambienti si svilupperà un percorso ibrido e labirintico in cui lo spettatore sarà fisicamente coinvolto nella percezione e nell’elaborazione immaginativa di stimoli multisensoriali.
Le opere inedite ed in parte concepite specificamente per Le Scalze, sono frutto delle ultime riflessioni dell’artista sull’incomprensibilità, qui pensata come forza motrice di ogni scoperta e dell’avvicinamento tra esseri umani. L’uomo può essere definito come un essere mimetico, in quanto sin dagli albori ha imitato la natura in cerca di comprensione e avvicinamento e l’ha rielaborata attraverso una moltitudine di codici per poterla spiegare.
La navata centrale della chiesa ospiterà la performance Mimetic Ensemble for a church #1 (2018) di The Boys and Kifer, band immaginaria, progetto artistico, musicale e al contempo visivo di Roberto Casti. The Boys and Kifer metterà in atto una stratificazione di melodie e suoni differenti – tra i quali field recording raccolti in situ – che influenzandosi al punto tale da perdere la propria singolarità, daranno vita ad un unico insieme di sonorità.
La mostra proseguirà nelle stanze dietro l’abside attraverso Untitled (2018), un’installazione esperienziale, di natura semplice quanto incomprensibile, atta a creare un momento di passaggio tra l’ambiente sonoro e il lavoro video The Series – The Beginning (2018). Quest’opera pensata in divenire con il format della serie televisiva, vede nella prima puntata un narratore incorporeo raccontare il tema dell’origine dell’universo. Le immagini caratterizzate da componenti home-made, rappresentazioni infantili ma anche esperimenti casalinghi, portano il fruitore a domandarsi cosa sia il linguaggio umano e quanto possa discostarsi dalla realtà per quella che è.
Attraverso le opere, linguaggio verbale, sonoro e visivo si apriranno alla polisemia della materia. La mostra cerca di attuare una sovversione del senso, uno spostamento di luogo, Roberto Casti mischia i suoni con i fumi e inserisce riferimenti apparentemente ignoti ad ogni singola consuetudine, in una caccia al tesoro, un gioco di assorbimento ed espulsioni vitali. Così come l’introito è il canto iniziale celebrativo, cha accompagna i funzionari all’altare, luogo di unione tra trascendenza divina ed esseri mortali, INTROITUS (Parte del Tutto) cerca di essere un pozzo delle meraviglie, il luogo dove poter aprire i pori ed esercitarsi attraverso il mimetismo al principio della scoperta. Un percorso sensoriale, un crescendo emotivo, un momento la cui fruizione è sempre diversa perché legata con un doppio filo al nostro essere “organismi sensibili”. Roberto Casti non solo produce un immaginario, ma nel farlo lo lascia aperto, incomprensibile nella sua totalità, passa allo spettatore la fiaccola con cui illuminare il buio

Roberto Casti (Iglesias, Sardegna, 1992) vive e lavora tra Milano e Iglesias. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera diplomandosi al triennio di pittura e al biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali. Dal 2013 fa parte del collettivo di artisti sardi “Giuseppefraugallery”. Dal 2014 porta avanti il progetto sonoro e visivo “The Boys and Kifer”. Mostre e partecipazioni: “Arcipelago Ovest”, mostra collettiva curata da Lorenzo Giusti, Anne Alessandri, Nakane Aramburu, FRAC Corse, Corte (FR); “Sardegna Contemporanea, Spazi Archivi Produzioni” (partecipazione con Giuseppefraugallery), curata da Micaela Deiana, MAN, Nuoro (IT); “Preferirei restare a casa oggi”, mostra personale curata da CURRENT, Dimora Artica, Milano (IT),;“Our Fiestas are Explosions” progetto di K-Gold Contemporary Gallery curata da Nicolas Vamvouklis, Teatro Municipale di Mitilene Lesbo (GR); “TOGETHER ALONE”, mostra personale curata da Chiara Spagnol e Corinne Cortinovis, PLASMA, Milano (IT). Alcune performance di The Boys and Kifer sono state ospitate durante: “Academy Awards 16”, Viafarini, Milano; “The Great Learning” curated by Marco Scotini, Triennale di Milano, Milano; Studi Festival, Milano, progetto frutto della collaborazione tra Roberto Casti & The Boys and Kifer e BITE THE SAURUS, nascente duo curatoriale formato da Dalia Maini ed Enzo Di Marino.

Pensata come un percorso sensoriale, la mostra tenterà di offrire una possibile esperienza dell’incomprensibile attraverso la natura mimetica del linguaggio.
Lo spazio espositivo della chiesa, nel suo ricco portato spirituale, rappresenta il luogo in cui l’uomo, sin dai suoi albori, ha articolato il linguaggio nel tentativo di dare forma a qualcosa che va al di là di ogni possibile spiegazione. Nei vari ambienti si svilupperà un percorso ibrido e labirintico in cui lo spettatore sarà fisicamente coinvolto nella percezione e nell’elaborazione immaginativa di stimoli multisensoriali.
Le opere inedite ed in parte concepite specificamente per Le Scalze, sono frutto delle ultime riflessioni dell’artista sull’incomprensibilità, qui pensata come forza motrice di ogni scoperta e dell’avvicinamento tra esseri umani. L’uomo può essere definito come un essere mimetico, in quanto sin dagli albori ha imitato la natura in cerca di comprensione e avvicinamento e l’ha rielaborata attraverso una moltitudine di codici per poterla spiegare.
La navata centrale della chiesa ospiterà la performance Mimetic Ensemble for a church #1 (2018) di The Boys and Kifer, band immaginaria, progetto artistico, musicale e al contempo visivo di Roberto Casti. The Boys and Kifer metterà in atto una stratificazione di melodie e suoni differenti – tra i quali field recording raccolti in situ – che influenzandosi al punto tale da perdere la propria singolarità, daranno vita ad un unico insieme di sonorità.
La mostra proseguirà nelle stanze dietro l’abside attraverso Untitled (2018), un’installazione esperienziale, di natura semplice quanto incomprensibile, atta a creare un momento di passaggio tra l’ambiente sonoro e il lavoro video The Series – The Beginning (2018). Quest’opera pensata in divenire con il format della serie televisiva, vede nella prima puntata un narratore incorporeo raccontare il tema dell’origine dell’universo. Le immagini caratterizzate da componenti home-made, rappresentazioni infantili ma anche esperimenti casalinghi, portano il fruitore a domandarsi cosa sia il linguaggio umano e quanto possa discostarsi dalla realtà per quella che è.
Attraverso le opere, linguaggio verbale, sonoro e visivo si apriranno alla polisemia della materia. La mostra cerca di attuare una sovversione del senso, uno spostamento di luogo, Roberto Casti mischia i suoni con i fumi e inserisce riferimenti apparentemente ignoti ad ogni singola consuetudine, in una caccia al tesoro, un gioco di assorbimento ed espulsioni vitali. Così come l’introito è il canto iniziale celebrativo, cha accompagna i funzionari all’altare, luogo di unione tra trascendenza divina ed esseri mortali, INTROITUS (Parte del Tutto) cerca di essere un pozzo delle meraviglie, il luogo dove poter aprire i pori ed esercitarsi attraverso il mimetismo al principio della scoperta. Un percorso sensoriale, un crescendo emotivo, un momento la cui fruizione è sempre diversa perché legata con un doppio filo al nostro essere “organismi sensibili”. Roberto Casti non solo produce un immaginario, ma nel farlo lo lascia aperto, incomprensibile nella sua totalità, passa allo spettatore la fiaccola con cui illuminare il buio

Roberto Casti (Iglesias, Sardegna, 1992) vive e lavora tra Milano e Iglesias. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera diplomandosi al triennio di pittura e al biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali. Dal 2013 fa parte del collettivo di artisti sardi “Giuseppefraugallery”. Dal 2014 porta avanti il progetto sonoro e visivo “The Boys and Kifer”. Mostre e partecipazioni: “Arcipelago Ovest”, mostra collettiva curata da Lorenzo Giusti, Anne Alessandri, Nakane Aramburu, FRAC Corse, Corte (FR); “Sardegna Contemporanea, Spazi Archivi Produzioni” (partecipazione con Giuseppefraugallery), curata da Micaela Deiana, MAN, Nuoro (IT); “Preferirei restare a casa oggi”, mostra personale curata da CURRENT, Dimora Artica, Milano (IT),;“Our Fiestas are Explosions” progetto di K-Gold Contemporary Gallery curata da Nicolas Vamvouklis, Teatro Municipale di Mitilene Lesbo (GR); “TOGETHER ALONE”, mostra personale curata da Chiara Spagnol e Corinne Cortinovis, PLASMA, Milano (IT). Alcune performance di The Boys and Kifer sono state ospitate durante: “Academy Awards 16”, Viafarini, Milano; “The Great Learning” curated by Marco Scotini, Triennale di Milano, Milano; Studi Festival, Milano