La mostra sarà visitabile il 17.03.18 dalle 16.00 alle 19.00 e il 18.03.2018 dalle 10.00 alle 13.00
Dal 16 al 18 marzo 2018 la storica location della chiesa sconsacrata San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo di Napoli ospiterà a mostra sarà visitabile il 17.03.18 dalle 16.00 alle 19.00 e il 18.03.2018 dalle 10.00 alle 13.00
Dal 16 al 18 marzo 2018 la storica location della chiesa sconsacrata San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo di Napoli ospiterà INTROITUS (Parte del Tutto), progetto frutto della collaborazione tra Roberto Casti & The Boys and Kifer e BITE THE SAURUS, nascente duo curatoriale formato da Dalia Maini ed Enzo Di Marino.
Pensata come un percorso sensoriale, la mostra tenterà di offrire una possibile esperienza dell’incomprensibile attraverso la natura mimetica del linguaggio.
Lo spazio espositivo della chiesa, nel suo ricco portato spirituale, rappresenta il luogo in cui l’uomo, sin dai suoi albori, ha articolato il linguaggio nel tentativo di dare forma a qualcosa che va al di là di ogni possibile spiegazione. Nei vari ambienti si svilupperà un percorso ibrido e labirintico in cui lo spettatore sarà fisicamente coinvolto nella percezione e nell’elaborazione immaginativa di stimoli multisensoriali.
Le opere inedite ed in parte concepite specificamente per Le Scalze, sono frutto delle ultime riflessioni dell’artista sull’incomprensibilità, qui pensata come forza motrice di ogni scoperta e dell’avvicinamento tra esseri umani. L’uomo può essere definito come un essere mimetico, in quanto sin dagli albori ha imitato la natura in cerca di comprensione e avvicinamento e l’ha rielaborata attraverso una moltitudine di codici per poterla spiegare.
La navata centrale della chiesa ospiterà la performance Mimetic Ensemble for a church #1 (2018) di The Boys and Kifer, band immaginaria, progetto artistico, musicale e al contempo visivo di Roberto Casti. The Boys and Kifer metterà in atto una stratificazione di melodie e suoni differenti – tra i quali field recording raccolti in situ – che influenzandosi al punto tale da perdere la propria singolarità, daranno vita ad un unico insieme di sonorità.
La mostra proseguirà nelle stanze dietro l’abside attraverso Untitled (2018), un’installazione esperienziale, di natura semplice quanto incomprensibile, atta a creare un momento di passaggio tra l’ambiente sonoro e il lavoro video The Series – The Beginning (2018). Quest’opera pensata in divenire con il format della serie televisiva, vede nella prima puntata un narratore incorporeo raccontare il tema dell’origine dell’universo. Le immagini caratterizzate da componenti home-made, rappresentazioni infantili ma anche esperimenti casalinghi, portano il fruitore a domandarsi cosa sia il linguaggio umano e quanto possa discostarsi dalla realtà per quella che è.
Attraverso le opere, linguaggio verbale, sonoro e visivo si apriranno alla polisemia della materia. La mostra cerca di attuare una sovversione del senso, uno spostamento di luogo, Roberto Casti mischia i suoni con i fumi e inserisce riferimenti apparentemente ignoti ad ogni singola consuetudine, in una caccia al tesoro, un gioco di assorbimento ed espulsioni vitali. Così come l’introito è il canto iniziale celebrativo, cha accompagna i funzionari all’altare, luogo di unione tra trascendenza divina ed esseri mortali, INTROITUS (Parte del Tutto) cerca di essere un pozzo delle meraviglie, il luogo dove poter aprire i pori ed esercitarsi attraverso il mimetismo al principio della scoperta. Un percorso sensoriale, un crescendo emotivo, un momento la cui fruizione è sempre diversa perché legata con un doppio filo al nostro essere “organismi sensibili”. Roberto Casti non solo produce un immaginario, ma nel farlo lo lascia aperto, incomprensibile nella sua totalità, passa allo spettatore la fiaccola con cui illuminare il buio
Roberto Casti (Iglesias, Sardegna, 1992) vive e lavora tra Milano e Iglesias. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera diplomandosi al triennio di pittura e al biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali. Dal 2013 fa parte del collettivo di artisti sardi “Giuseppefraugallery”. Dal 2014 porta avanti il progetto sonoro e visivo “The Boys and Kifer”. Mostre e partecipazioni: “Arcipelago Ovest”, mostra collettiva curata da Lorenzo Giusti, Anne Alessandri, Nakane Aramburu, FRAC Corse, Corte (FR); “Sardegna Contemporanea, Spazi Archivi Produzioni” (partecipazione con Giuseppefraugallery), curata da Micaela Deiana, MAN, Nuoro (IT); “Preferirei restare a casa oggi”, mostra personale curata da CURRENT, Dimora Artica, Milano (IT),;“Our Fiestas are Explosions” progetto di K-Gold Contemporary Gallery curata da Nicolas Vamvouklis, Teatro Municipale di Mitilene Lesbo (GR); “TOGETHER ALONE”, mostra personale curata da Chiara Spagnol e Corinne Cortinovis, PLASMA, Milano (IT). Alcune performance di The Boys and Kifer sono state ospitate durante: “Academy Awards 16”, Viafarini, Milano; “The Great Learning” curated by Marco Scotini, Triennale di Milano, Milano; Studi Festival, Milano, progetto frutto della collaborazione tra Roberto Casti & The Boys and Kifer e BITE THE SAURUS, nascente duo curatoriale formato da Dalia Maini ed Enzo Di Marino.
Pensata come un percorso sensoriale, la mostra tenterà di offrire una possibile esperienza dell’incomprensibile attraverso la natura mimetica del linguaggio.
Lo spazio espositivo della chiesa, nel suo ricco portato spirituale, rappresenta il luogo in cui l’uomo, sin dai suoi albori, ha articolato il linguaggio nel tentativo di dare forma a qualcosa che va al di là di ogni possibile spiegazione. Nei vari ambienti si svilupperà un percorso ibrido e labirintico in cui lo spettatore sarà fisicamente coinvolto nella percezione e nell’elaborazione immaginativa di stimoli multisensoriali.
Le opere inedite ed in parte concepite specificamente per Le Scalze, sono frutto delle ultime riflessioni dell’artista sull’incomprensibilità, qui pensata come forza motrice di ogni scoperta e dell’avvicinamento tra esseri umani. L’uomo può essere definito come un essere mimetico, in quanto sin dagli albori ha imitato la natura in cerca di comprensione e avvicinamento e l’ha rielaborata attraverso una moltitudine di codici per poterla spiegare.
La navata centrale della chiesa ospiterà la performance Mimetic Ensemble for a church #1 (2018) di The Boys and Kifer, band immaginaria, progetto artistico, musicale e al contempo visivo di Roberto Casti. The Boys and Kifer metterà in atto una stratificazione di melodie e suoni differenti – tra i quali field recording raccolti in situ – che influenzandosi al punto tale da perdere la propria singolarità, daranno vita ad un unico insieme di sonorità.
La mostra proseguirà nelle stanze dietro l’abside attraverso Untitled (2018), un’installazione esperienziale, di natura semplice quanto incomprensibile, atta a creare un momento di passaggio tra l’ambiente sonoro e il lavoro video The Series – The Beginning (2018). Quest’opera pensata in divenire con il format della serie televisiva, vede nella prima puntata un narratore incorporeo raccontare il tema dell’origine dell’universo. Le immagini caratterizzate da componenti home-made, rappresentazioni infantili ma anche esperimenti casalinghi, portano il fruitore a domandarsi cosa sia il linguaggio umano e quanto possa discostarsi dalla realtà per quella che è.
Attraverso le opere, linguaggio verbale, sonoro e visivo si apriranno alla polisemia della materia. La mostra cerca di attuare una sovversione del senso, uno spostamento di luogo, Roberto Casti mischia i suoni con i fumi e inserisce riferimenti apparentemente ignoti ad ogni singola consuetudine, in una caccia al tesoro, un gioco di assorbimento ed espulsioni vitali. Così come l’introito è il canto iniziale celebrativo, cha accompagna i funzionari all’altare, luogo di unione tra trascendenza divina ed esseri mortali, INTROITUS (Parte del Tutto) cerca di essere un pozzo delle meraviglie, il luogo dove poter aprire i pori ed esercitarsi attraverso il mimetismo al principio della scoperta. Un percorso sensoriale, un crescendo emotivo, un momento la cui fruizione è sempre diversa perché legata con un doppio filo al nostro essere “organismi sensibili”. Roberto Casti non solo produce un immaginario, ma nel farlo lo lascia aperto, incomprensibile nella sua totalità, passa allo spettatore la fiaccola con cui illuminare il buio
Roberto Casti (Iglesias, Sardegna, 1992) vive e lavora tra Milano e Iglesias. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera diplomandosi al triennio di pittura e al biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali. Dal 2013 fa parte del collettivo di artisti sardi “Giuseppefraugallery”. Dal 2014 porta avanti il progetto sonoro e visivo “The Boys and Kifer”. Mostre e partecipazioni: “Arcipelago Ovest”, mostra collettiva curata da Lorenzo Giusti, Anne Alessandri, Nakane Aramburu, FRAC Corse, Corte (FR); “Sardegna Contemporanea, Spazi Archivi Produzioni” (partecipazione con Giuseppefraugallery), curata da Micaela Deiana, MAN, Nuoro (IT); “Preferirei restare a casa oggi”, mostra personale curata da CURRENT, Dimora Artica, Milano (IT),;“Our Fiestas are Explosions” progetto di K-Gold Contemporary Gallery curata da Nicolas Vamvouklis, Teatro Municipale di Mitilene Lesbo (GR); “TOGETHER ALONE”, mostra personale curata da Chiara Spagnol e Corinne Cortinovis, PLASMA, Milano (IT). Alcune performance di The Boys and Kifer sono state ospitate durante: “Academy Awards 16”, Viafarini, Milano; “The Great Learning” curated by Marco Scotini, Triennale di Milano, Milano; Studi Festival, Milano