Dialogo, partecipazione, condivisione: artisti e artiste hanno portato negli ultimi anni l’arte contemporanea alle Scalze, grazie anche al prezioso supporto di collezioni, gallerie e istituzioni. Dopo la prima mostra “Colt Coltrane” tenutasi nel 2015, tante ne sono successe:
“in one’s own time” nel 2016, una mostra collettiva proposta da Constantin Thun e presentata dalla galleria Emalin;
“Frammenti di Paradiso” nel 2017, una mostra con opere provenienti dalla Collezione Agovino;
“INTROITUS (Parte del Tutto)”, un progetto frutto della collaborazione tra Roberto Casti & The Boys and Kifer e BITE THE SAURUS;
“Cave Canem” di Jota Castro nel 2018, una mostra diffusa presentata dalla Galleria Umberto di Marino;
“Evgeny Antufiev – Dead Nations: golden age version”, una mostra promossa da Z2O Sara Zanin Gallery nel 2019;
“Ausiliare” di Clarissa Baldassarri nel 2020, un progetto di tesi sperimentale, sostenuto da Gian Marco Casini Gallery di Livorno e dall’Accademia di Belle Arti di Napoli;
E così via..fino all’ultimissima mostra di Mateusz Choróbski e Namsal Siedlecki, promossa dalla Collezione Agovino e che ha visto la Chiesa delle Scalze riaprire dopo la chiusura dovuta alla pandemia.
Accanto alle mostre, si sono susseguite anche diverse performance, come “Walk in Progress” di Eugenio Espinosa, realizzata e promossa dalla Galleria Umberto di Marino nel 2017, o ancora la performance “To Corpse” di Eddie Peake, presentata in occasione di Volcano Extravaganza 2017.
La valorizzazione delle Scalze passa anche attraverso l’arte contemporanea, che ne genera nuove visioni, rileggendo il bene e il suo uso in chiave multidisciplinare e mai a senso unico; ed è per tale ragione che è nostra intenzione mantenere vivo questo dialogo.