Domenica 29 settembre 2019 alle ore 11.00, nel locali della Chiesa di S.Giuseppe delle Scalze alla Salita Pontecorvo 65, il Forum Tarsia e il Coordinamento Le Scalze presentano “Sott’ ‘e bombe. Musica e poesia per la gentilezza e la pace”, a cura di Sergio Bizzarro e Costanzo Ioni.
La manifestazione giunge quest’anno alla sua sesta edizione e vuole inviare un messaggio poetico per la gentilezza e la pace e contro la violenza, a ricordo di morti e distruzioni che, durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno sconvolto Napoli, città da cui parte un simbolico abbraccio a quanti ancora oggi soffrono per le violenze commesse dall’uomo nelle tante guerre che ancora funestano il nostro pianeta. La manifestazione, che si terrà nei locali della Chiesa, avrà però inizio proprio nel piano sotterraneo del complesso monumentale di S.Giuseppe delle Scalze che, pur non essendo all’epoca un rifugio “ufficiale”, spesso accoglieva la gente del quartiere durante i bombardamenti aerei.
Quest’anno “Sott’ ‘e bombe” vuole rendere omaggio a due artisti “irregolari”, morti a quaranta anni di distanza l’uno dall’altro, che hanno influenzato profondamente la scena culturale del nostro Paese: l’artista poeta scrittore Nanni Balestrini che, nell’arco di tutta la sua vita artistica, utilizzando collage, tecniche combinatorie e di cut up, è riuscito nell’originalissima impresa, come ha scritto Andrea Cortellesa, di “pubblicare libri, senza aver scritto mai una parola”; e Demetrio Stratos, cantante prima dei Ribelli poi degli Area, straordinario sperimentatore delle infinite potenzialità della voce umana e collaboratore di artisti di fama mondiale come John Cage e Merce Cunningham. Celebrare la loro opera e la loro amicizia ci porterà tra l’altro a ripercorrere alcuni momenti particolarmente significativi degli anni ’70, fermandoci in particolare al 1979, anno davvero “apicale”, in cui, esaurendosi definitivamente il “lungo ’68” italiano, durato in realtà più di un decennio, prende forma definitiva quella “società dello spettacolo” già profetizzata in modo mirabile dal grande libro di Guy Debord. Per il maggio di quell’anno i due artisti, avevano progettato un’“azione per voce” che doveva essere eseguita da Stratos, su testo di Balestrini, alla Rotonda della Besana di Milano. Invece, a soli 34 anni Demetrio Stratos si ammalerà e dovrà trasferirsi al Memorial Hospital di New York per curarsi, mentre Nanni Balestrini, a seguito dell’inchiesta “7aprile” e delle accuse infamanti nei suoi confronti di violenza e banda armata, sarà costretto a lasciare l’Italia per evitare la prigione. La malattia di Demetrio spingerà i musicisti italiani a organizzare un concerto all’Arena di Milano per finanziare le costose cure mediche che il cantante deve sostenere a New York. La data fissata per il concerto è il 14 giugno ma un giorno prima Demetrio muore. Il concerto si terrà lo stesso e sarà l’occasione per tanti musicisti come Guccini, la PFM, Vecchioni, Finardi, Venditti, il Banco del Mutuo Soccorso, di rendere omaggio a un grande protagonista della scena musicale italiana, in realtà ancora poco conosciuto dallo stesso pubblico di massa che assisterà al concerto. I giornali nelle loro pagine daranno un largo spazio all’evento che vedrà una partecipazione straordinaria di giovani, molti dei quali resteranno, in maniera composta, fuori l’Arena senza poter entrare: si parlerà di una “Woodstock” italiana e comunque del più grande concerto rock svoltosi fino ad allora nel nostro Paese. Un anno dopo Balestrini, spinto dalla sua solita urgenza “civile”, darà alle stampe dall’esilio, un poemetto, “Blackout”, in cui a partire da questi avvenimenti – la morte di Stratos, il Concerto di Milano, il caso 7 aprile – proverà a riflettere sulle profonde trasformazioni, politiche sociali e personali, che stanno investendo la società italiana di quel periodo, soffermandosi in particolare sui giovani che “escono dalla fabbrica ed entrano nello spettacolo”.
Parteciperanno all’omaggio i poeti Carmine Lubrano, Eugenio Lucrezi, Giovanna Marmo, Giulia Scuro, Ferdinando Tricarico; Giovanna Senatore leggerà la prima parte di “Blackout”; Claudio d’Errico parlerà dei rapporti tra Demetrio Stratos e la piccola factory milanese cresciuta intorno alla figura di Gianni Sassi; proporremmo immagini del Concerto di Milano, video di Demetrio Stratos e degli Area, poesie visive di Balestrini, testimonianze e approfondimenti.
Nel corso della mattinata inoltre sarà possibile visitare la mostra dell’artista russo Evgeny Antufiev “Dead Nations: Golden Age Version” a cura di Marina Dacci organizzata da Sara Zanin Gallery, Collezione Agovino, Museo Madre, con la collaborazione del Coordinamento Le Scalze
L’ingresso è gratuito